Casa di Langa

Architettura delle Langhe

casa_di_langa_1Chi attraversa per la prima volta la Langa noterà, osservando i piccoli paesi, un gran numero di abitazioni più o meno isolate con caratteristiche quasi uniche rispetto ad altre regioni italiane.

Sono le case della Langa, le protagoniste della vita rurale, case che, da sempre hanno dovuto lottare fra loro per sfruttare il pendio più dolce e soleggiato per crescere.

Nascendo in simbiosi con il paesaggio circostante, la casa di langa (cascina) non ha potuto fare a meno di essere costruita con i materiali tipici presenti nella zona.
La pietra, spesso recuperata dallo stesso dissodamento dei campi, è da sempre l’elemento dominante delle architetture contadine, assieme al fango, utilizzato come elemento cementante nella costruzione delle case, talvolta arricchite da particolari, spigoli e aperture evidenziati con elementi in mattoni di terra cotta artigianale.

casa_di_langa_2Anche la ripartizione della “Casa di Langa” risponde alle concrete esigenze della nostra cultura contadina. Avremo, di conseguenza, adiacente alla zona destinata ad abitazione la stalla, in grado di ospitare gli animali necessarial lavoro dei campi, il “pòrti” (porticato) per il ricovero degli attrezzi e della legna utilizzata per il riscaldamento nei mesi invernali, il pozzo,la cantina ed il forno.

La tipologia della casa rurale si è sviluppata in due sensi: l’edificio a pianta rettangolare o con una formazione geometrica a “L”, o a “U” dove abitazione, stalla e fienile coesistonooppure l’edificio a blocchi separati
Spesso si dividono in due settori, l’abitazione che normalmente è disposta su due livellicon una scala interna centrale che disimpegna i locali, ela parte agricolo-produttivacon il fienile sovrapposto alla stalla.
Il legno veniva prevalentemente utilizzato per la struttura della copertura, i solai, finestre e porte.
Ancora oggi possiamo ammirare archi a botte in mattoni, androni, soffitti a vela, splendide murature a vista che il tempo non ha alterato.

casa_di_langa_3“… si andava in festa alla Madonna di agosto, quando venivano i suonatori; e che a battere il grano, a sfogliare, a raccogliere l’uva, c’era da bere e da parlare a volontà, in tutte le Cascine.”
(Cesare Pavese)

“Al paese c’è un altro colore: il verde è diverso, il cielo è diverso, l’aria ha un sapore d’erba e le rondini sono più lucide nelle piume. I cani mi parlano con gli occhi, fanno festa con la coda, saltano al collo, mi mordono le orecchie. Il silenzio è incantato, la brezza leggera tra le foglie degli alberi disperde l’afa che in città invece ti soffoca.
Le rondini, come ogni anno, hanno fatto il nido sotto la grondaia della casa nell’angolo più riparato. Appena la sera spegne la luce del sole mi svolano attorno mentre sto in cortile a seguirne le trattorie nell’aria. La gatta accucciata sa che le rondini non sono preda. Le seguo con gli occhi, i cani accovacciati ai miei piedi sonnecchiano. Non li disturbano gli squittii, sanno che le rondini sono pellegrine di passaggio. Partiranno al primo cadere delle foglie. Così pieno di campagna, non mi tentano né i libri né i giornali. Cerco di fermare anche i pensieri abbandonandomi all’ozio mentale. Solo questa è vacanza. Poter riposare nel respiro dell’infanzia.”
(Davide Lajolo)